Si adagiano,
questi primi
deboli fiocchi
condensano sicuri
sul vetro di finestre
dalle vedute nuove
mentre i ricordi
di questa plumbea stagione
emergono dal profondo,
inasprendo i sentimenti
sussurrando di non pensare
ma i lucchetti del ricordo
cedono alle lusinghe di chiavi silenziose
che scivolano insolenti nelle serrature atemporali
padrone dell’intimo vissuto
e il cielo?
è sfondo grigio…
Amorfa sfumatura
di questa stoffa sporca
Infranta solo da
bronchioli vegetali
spogli di foglie,
ma non di nutrimento
e dai nuovi edifici
incappottati in vesti bianche
protetti da gru sintetiche
impavide al freddo
La città si muove,
muta…
Cornice viva
di un tempo immateriale
E del suo,
a noi confuso
presente.
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Stoffa sporca: è il cielo grigio dell’inverno
Bronchioli vegetali: si intendono le chiome delle piante che ricordano le strutture interne polmonari
Vesti bianche : il rivestimento con teloni bianchi usate in edilizia durante alcune fasi dei lavori
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CREDITS:
Poesia a cura di Federico Poletti.
Le immagini di questo articolo sono contenuti originali realizzati da Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.