In un White Cube minimalista, tra neon asettici e laboratori, l’Atelier des Arts prende forma: le modelle sorridenti camminano a passo spedito, indossando gli abiti sgargianti, e lo spazio diventa, da anonimo motivo di fondo, galleria, esposizione, e garment esso stesso.
Le pieghe, i nodi, i pattern “respirano”, si moltiplicano e si muovono come mitocondri in questa atmosfera surreale, quasi amniotica.
È una “gestazione della creatività”, un womenswear che si basa sul principio del “A piece of Cloth” (un lembo di tessuto), tanto caro a Kondo: l’ottimizzazione chirurgica e quasi maniacale dell’elemento base, la materia grezza, il tessuto, manipolato il meno possibile, da cui, attraverso il numero minimo di cuciture, adattamenti e tagli, prenderà forma l’intera collezione.
Da tappezzeria ad abito, da semplice corda a mannequin: l’esercizio di stile di Issey Miyake dilata la prospettiva, condensando lo spazio totale del White Cube e l’intero evento in un cassetto minimalista: è l’evoluzione del pret a porter, dove il gesto ritorna protagonista e “unpacking the compact” è un atto di autentica meraviglia, come scartare un regalo.
issey miyake//PE 2021
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CREDITS:
Articolo a cura di Vittoria Poletti. Riproduzione riservata.
Immagini: frames del video di presentazione della collezione, disponibile al link https://www.isseymiyake.com/en/news/6831