«Vedrò passare primavere, estati, autunni; e quando arriverà, con le sue nevi monotone, l’inverno, serrerò porte e finestre, fabbricherò nella notte i miei palazzi stregati.»
— Charles Pierre Baudelaire è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore francese.
⌜ Winterfell.⌟.
Il Grande Inverno.
Sta arrivando. Lo sentiamo tutti.
Si avvicina lento e inesorabile, con il cambio dell'ora e il buio prima, le sue incertezze portate dal vento del Nord.
Lo spiacevole presagio che è già alla porta, pronto a farci visita: la paura del contagio, i numeri minacciosi, le nuove limitazioni, i lockdown improvvisati, le strade vuote, lo sguardo diffidente delle persone che incroci per casa.
É un unico grande silenzio, nessuno osa ancora dire nulla, ma in fondo tutti noi lo sappiamo. Come una maledizione, l'eterna storia che si ripete.
E ora che i primi freddi iniziano a bussare alla porta, non rimane che ripararci come meglio possiamo, chi cicala intirizzita, chi formica laboriosa.
In giornate come queste, con sere limpide e l'aria leggera, il desiderio sarebbe camminare in lungo e in largo, lentamente, senza fermarsi mai.
Aspettare Novembre tirando l'alba e un sospiro di sollievo alle prime luci del mattino.
Invece, quest'anno, è un vagare inquieto.
Ci guardiamo le spalle, rincasiamo appena prima del coprifuoco, come in un'assurda guerra invisibile, e speriamo solo di sentirci al sicuro, nelle nostre case, di sfuggire a tutto questo Nulla.
Non so che ne sarà di Milano, la nostra città, ormai sotto assedio.
Spero solo che passi presto e che finisca prima di arrivare, questo lungo, spaventoso, Inverno.
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CREDITS:
Articolo a cura di Vittoria Poletti.
Copertina: Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.